Amarcord
Si pensa che il termine amarcord sia riferito al dialetto romagnolo ‘mi ricordo’: è vero, ma solo per assonanza, perché in realtà Fellini si rifaceva alla comanda dei ricchi che entravano al bar chiedendo l’amaro Cora. Da amaro Cora, è nato Amarcord.
Girovagando per le strade della bella Rimini, si respira un’aria felliniana proprio come nel film Amarcord e ancora oggi è possibile incontrare qualche personaggio caratteristico, che rende la città al quanto originale.
La tabaccaia prosperosa ha lasciato il posto alla bella panettiera del quartiere, che mentre sforna il pane, ti invita ad assaggiarne la fragranza.
La provocante parrucchiera Gradisca è stata sostituita dal bel Giacomo, che ogni giorno ha la fila di signore desiderose di mettere la testa a posto e il Titta di oggi, è un giovane un po’ svogliato che gira per la città a bordo di un monopattino, curiosando qua e là in cerca di notizie da raccontare.
Diciamo che i tempi sono un po’ cambiati!
Ma se si vuole fare un tuffo nel passato, c’è il Museo Fellini, da poco inaugurato in una location speciale: il Castel Sismondo, con il suggestivo specchio d’acqua realizzato davanti alla facciata a ricordo degli antichi fasti.
Qui si possono ammirare la sala delle altalene, dedicata a Giulietta Masina, le lettere scritte e spedite dai fan a Fellini, mentre al Cinema Fulgor vengono proiettate le vecchie pellicole.
Quella Rimini, che il maestro ha narrato, c’è ancora: nello spirito dei suoi abitanti e la sentirai tutte le volte che ci verrai a trovare, per un soggiorno al mare o per sognare.
_Labellaeta staff